ALAN SORRENTI

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ALAN SORRENTI

Alan Sorrenti copre un ruolo fondamentale nella storia della musica italiana, in qualità di cantante e autore dallo stile unico e inconfondibile,che si è sempre rinnovato nel corso del tempo,interpretando e spesso anticipando il gusto e le tendenze delle nuove generazioni. Nato a Napoli da padre partenopeo e madre gallese,una combinazione che fa di lui un cantante non tipicamente italiano,Alan cresce con il “progressive rock” inglese degli inizi anni ’70, che finirà per caratterizzare le sue prime produzioni mentre la sua voce si ispira alle originali modulazioni di un eccentrico ed innovativo cantautore californiano,Tim Buckley, che Alan riconoscerà come suo maestro.
Debutta con l’album”Aria”(EMI 1972) che ottiene il premio della critica discografica come miglior album dell’anno e che si avvale della preziosa collaborazione di Jean Luc Ponty, violinista francese famoso per aver introdotto nel jazz l’uso del violino elettrico e per la sua collaborazione con Frank Zappa ed Elton John. Il singolo “Vorrei incontrarti”tratto da questo album finisce per diventare una delle canzoni simbolo della generazione ribelle post ’68.
Il suo secondo album”Come un vecchio incensiere all’alba di un villaggio deserto”(EMI 1973),registrato e prodotto a Londra,ospita musicisti inglesi appartenenti a gruppi significativi della scena progressive inglese,come i Van der Graf Generator, ed è contaminata dalle vibrazioni psichedeliche dei Pink Floyd. Nel suo terzo album”Alan Sorrenti”(EMI 1974),l’artista ripropone in una chiave assolutamente originale e dissacratoria il classico napoletano ”Dicitencello Vuje” che entra nelle Top 10 italiane.
Un anno dopo Alan,di ritorno da un avventuroso viaggio in Africa che gli rivela la forza comunicativa del ritmo,decide di volare oltreoceano in California insieme al suo produttore Corrado Bacchelli, per dare alla sua musica un volto nuovo. A San Francisco realizza il suo quarto album ”Sienteme it’s time to land”(EMI 1976),con una band locale di “fusion” che lo accompagnerà in tour x una serie di concerti in Italia,arrangiati x l’occasione da Mark Isham,noto compositore americano di musiche x film.
Di ritorno dal tour Alan si stabilisce a Los Angeles dove risiederà per 5 anni. Qui incontra musicisti della West Coast tra cui Jay Graydon,allora produttore di Al Jereau.Di lì a poco Il leggendari chitarrista californiano produrrà l’album di maggior successo di Alan Sorrenti, “Figli delle Stelle”(EMI 1977),oltre un milione di copie vendute solo in Italia, con la produzione esecutiva di Corrado Bacchelli e la partecipazione del pianista David Foster che in seguito produrrà artisti prestigiosi come Tony Braxton e Micheal Bublé.Il brano “Figli delle Stelle”, tratto dall’album omonimo, diverrà presto una “cult-song” e il “leading symbol”della dance italiana.
Ma la sua canzone più popolare “Tu sei l’unica donna x me” uscirà due anni dopo arrivando nei primi posti in classifica in tutta Europa,specialmente in Germania,Svizzera e Scandinavia e vincendo il Festival Bar. La canzone faceva parte dell’album”L.A.&N.Y”(EMI 1979) prodotto in California dallo stesso team di “Figli delle Stelle”,così come l’album successivo”Di Notte”(EMI 1980) di cui la canzone “Non so che darei” si candiderà x l’Italia all’Eurovision Festival.
Ma il singolo successivo ”La strada brucia” e il cd album”Angeli di strada”(RICORDI 1982) esprime a sorpresa il rifiuto dell’artista ad essere confinato entro certi modelli di mercato e segna l’inizio di una rinascita spirituale che si materializzerà nel mistico“Non si nasce mai una volta sola” del cd album “Bonno Soku Bodai”(WEA 1986) e nella successiva conversione dell’artista al “Vero Buddismo di Nichiren Daishonin “. Qualche anno più tardi Alan Sorrenti ritorna a Londra dove registra con nuovi arrangiamenti la maggior parte dei suoi brani più famosi in un lavoro dal titolo“Radici”(DSB 1992) ed inizia ad esplorare la nuova scena musicale internazionale incontrando sulla sua strada alcuni componenti dei “Planet Funk” con cui realizza 2 nuovi singoli,il primo :“Kyoko mon amour”che viene pubblicato in una raccolta di Greatest Hits “Miami” (EMI 1996) mentre il secondo “Paradiso Beach” tratto dal più recente cd album “Sottacqua”(SONY 2003),riceve un’ottima accoglenza da parte dei network radiofonici balzando all’attenzione delle nuove generazioni.